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Mam2009: le 10 richieste delle mamme blogger al Governo

di Caterina Ruggi d'Aragona

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23 maggio 2009

Cecilia Spanu aveva già quattro figli quando la sua azienda, una nota multinazionale, le ha proposto di occuparsi dei mercati esteri e, quindi, di girare il mondo. «Mi sono trovata a un bivio», racconta Cecilia. «Ma dopo un momento di sbandamento – confida - ho capito che quell'impegno non era compatibile con il mio ruolo di mamma. E ho deciso di lasciare l'azienda». Cecilia si è reinventata un lavoro partendo dalle sue passioni: il marketing e i bambini. Dal suo incontro con Jolanda Restano è nata l'idea di fondare FattoreMamma, società attiva nel marketing di prodotti e servizi per le mamme e per i bambini che utilizza come strumento principale il web.
Oggi Cecilia Spanu e Jolanda Maggiora sono riuscite a radunare quasi 500 donne nella sede del Sole24Ore per parlare di lavoro. «Non si poteva ignorare – ha spiegato – che, come emerso anche dagli scambi di informazione sulla rete con la mamme, il tema del lavoro è oggetto di preoccupazione comune, spesso una vera e propria angoscia che si riflette sugli equilibri familiari». È nata così l'idea di Mam 2009 che, organizzata in partnership tra FattoreMamma e Gruppo Sole 24 Ore, ha debuttato oggi sulla scia del modello americano.

Non uno dei soliti convegni
Non è stato uno dei tanti convegni sulle tematiche dell'impiego femminile. Mam 2009, oltre che un momento di aggregazione e di confronto, è stata una festa. Nel pomeriggio sono arrivati i bambini. Ad attenderli c'erano giochi di ogni genere, e soprattutto una grande infiorata all'interno della quale hanno scritto "grazie mamma".
Vere protagoniste della giornata sono state le donne che usano internet per confrontarsi, fare rete sociale, e anche lavorare: insomma le "mamme blogger". Stamattina si sono confrontate con le istituzioni per capire quali le misure a disposizione in Italia di tutte le mamme che vogliono rientrare al lavoro dopo la maternità, di quelle che cercano un impiego in momento di crisi, di quelle che non vogliono perdere il posto di lavoro e anche delle "coraggiose" che intendono aprire un'attività imprenditoriale. «Il nostro auspicio è che alla fine di questa giornata le intervenute possano tornare a casa con un'idea da realizzare – riferisce Cecilia Spanu –. O anche con un'informazione pratica che possa tornare loro utile, oppure con l'entusiasmo di un incontro illuminante».
Il dibattito, moderato dalla giornalista del Sole Laura La Posta, non poteva che partire dalle problematiche legate al tema della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. A tal riguardo, il capo dipartimento Pari Opportunità Isabella Rauti, in collegamento video, ha aggiornato sulle ultime novità in arrivo con il piano di ripartizione dei fondi del suo dipartimento. Si è dunque parlato soprattutto di "tate di condominio" (le cosiddette "tagesmutter") e di voucher. Per le prime sono a disposizione 10 milioni di euro per permettere a cooperative di donne di ristrutturare e allestire casa per poter ospitare bambini di 0-3 anni offrendo alle famiglie cura e assistenza con orari flessibili. I voucher permetteranno invece l'accesso a servizi pubblici per la prima infanzia o per assistenza agli anziani. Isabella Rauti ha specificato che le misure al dettaglio dovranno nuovamente passare al vaglio della conferenza Stato-Regioni. Ma annuncia: «Contiamo di essere operativi per l'estate».

Imprenditoria al femminile
Ma cosa c'è in Italia a disposizione dell'imprenditoria femminile? Un buon segnale arriva da Gianna Martinengo, coordinatrice dei Comitati per l'Imprenditoria Femminile della Lombardia (ben 200mila imprese) e presidente del comitato imprenditoria femminile di Milano. «Sappiate che vengono pubblicati bandi ogni giorno, e che potete trovare quello idoneo al vostro progetto», dice Martinengo, che si riferisce però alla Regione Lombardia, una delle poche "isole felici" in tal senso, mentre dalla quasi totalità delle regioni italiani è assai ostico il reperimento di notizie sugli strumenti di sostegno all'imprenditoria femminile. «Oltre al sito internet della Regione Lombardia, a breve saranno visualizzabili tutti i bandi – annuncia - sul portale "www.imprendium.it", grazie alla collaborazione di un'azienda della Camera di Commercio di Milano. Il messaggio è questo: sfruttare le opportunità di cofinanziamento sulle quali il Paese e la Regione Lombardia stanno accelerando i ritmi».

Le 10 richieste delle mamme blogger
Durante i lavori, le donne blogger hanno fatto forza comune per alzare la voce e hanno presentato alla Consigliera Nazionale per le Pari Opportunità, Alessandra Servidori, consulente del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il decalogo delle loro richieste per il governo. Si tratta di un documento-sondaggio condiviso dalla community di FattoreMamma per Mam2009, dal titolo significativo "I sogni son desideri". Ecco le priorità per le mamme blogger: interventi a sostegno di forme organizzative per la flessibilità (part time, telelavoro, flessibilità orari, job sharing e congedi) che non penalizzino la qualità del lavoro delle mamme; incentivi per aziende che supportano le lavoratrici mamme (strumenti di politica fiscale per aziende che assumono mamme e premi per quelle che attuano politiche di conciliazione lavoro-famiglia); introduzione del quoziente familiare o altri strumenti fiscali a vantaggio delle famiglie (come voucher e bonus bebé); una campagna di comunicazione contro ogni forma di mobbing post-gravidanza e fondi per la creazione di asili nido. Questi i primi cinque punti del decalogo di richieste, che include anche prestiti d'onore a favore della piccola impresa femminile, una normativa sui nidi di condominio da rendere operativi al più presto, fondi e politiche sociali per l'assistenza ad anziani e disabili, incentivi per le aziende che incoraggiano il congedo familiare per i papà, banda larga su tutto il territorio nazionale a costi contenuti per incentivare l'uso del web come leva imprenditoriale per le mamme e come strumento di networking e aggiornamento. E "last but not least": diminuire la burocrazia per usufruire delle misure di incentivazione dell'imprenditoria femminile già esistenti.

23 maggio 2009
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